Bar Trilussa

Il Caffè

Nel maggio del 1960 i miei nonni, Michele ed Antonietta, aprirono il bar all'interno della stazione di Roma Trastevere, dove lavoravano anche mia madre, Annamaria e mio zio Dino.
Io sono nato nel 1964 e quindi quando ancora ero nella pancia di mia madre, già mi inebriavo del profumo di caffè e cappuccini e ascoltavo i rumori di tazzine e piattini misti al chiacchiericcio tipico del bar affollato.
Crescendo ho continuato la tradizione di famiglia, fino al 2012 al bar interno della stazione trastevere e nel 2010 ho deciso di rilevare questo piccolo “baretto” storico di viale trastevere (fonti attendibili mi assicurano che esisteva già da prima del 1950, qui veniva a sorseggiare il caffé anche il Poeta che ci da il nome) per dedicarmi anima e cuore, insieme alla mia famiglia, a prendermi cura della clientela come mi hanno insegnato i miei nonni.
E' quindi, la nostra, una gestione prettamente famigliare, improntata sulla semplicità e sull'esperienza, sull'educazione e la gentilezza perchè ho notato che sempre più spesso la vita di oggi ci distoglie, per vari motivi, da quelli che sono i nostri veri ruoli nella società: ognuno di noi, infatti dovrebbe cercare di interagire con il prossimo prestando il massimo della cortesia e della buona creanza. Su queste basi che ritengo siano fondamentali, la mia famiglia ed io, svolgiamo il nostro lavoro quotidiano e per quanto ci è possibile oltre a servire caffè, cappuccini, brioches ed altre cose buone, cerchiamo di stabilire con tutta la clientela un rapporto di simpatia e cordialità che, per chi gestisce un pubblico esercizio, dovrebbe essere un dovere ma che sempre più spesso viene tralasciato o riservato solo ad alcuni clienti.
Sono convinto che fermarsi al bar deve essere un momento di relax, qualche minuto di spensieratezza di gioia e di allegria e se poi si beve anche un buon caffè si esce ricaricati a mille per poter continuare la giornata con un po' di leggerezza.
Il caffè che si beve da noi è il classico caffè di tradizione napoletana, a cominciare dalla macchina che è naturalmente a leve, passando per l'ottima miscela di marca Haiti Roma (che tra l'altro è la stessa marca con cui i miei nonni cominciarono nel 1960) che è riuscita a trovare una perfetta alchimia tra robusta e arabica che rende il caffè cremoso, forte e gradevole al gusto. Tutto questo non sarebbe sufficiente se l'esperienza non ci aiutasse a controllare la finezza della macinatura, si perchè il caffè macinato è molto sensibile all'umidità dell'aria e quindi bisogna intervenire per rendere la macinatura più fine se il clima è secco e più grossa se il clima è umido; bisogna poi curare scrupolosamente la manutenzione e la pulizia di tutti i macchinari e per ultimo bisogna avere una “mano” esperta ed allenata per sfornare ottimi espressi.

Vi aspetto per un caffè e un sorriso...

Nico Aloise