Bar Trilussa

Il cappuccino secondo Enrico

Il contenuto di questa è pagina è "stato estorto" con l'uso indiscriminato della violenza al barman Enrico da alcuni suoi affezionati avventori, al fine di carpirne finalmente i segreti della preparazione del mitico cappuccino, che a detta di tutti: “…a Trastevere uno mejo nun lo trovi”!

 

Enrico ci spiega:

Dal 1991 ad oggi non ho mai smesso di fare questo mestiere e di cappuccini ne ho fatti veramente tanti. La regola principale che ho imparato è che non esiste un prodotto standard, anche se di qualità, che possa soddisfare tutti i palati. D’altronde il gusto è soggettivo e tocca al bravo barman sapersi adattare alle varie esigenze. Cercherò ora di riepilogare quali sono le regole fondamentali che seguo per preparare i miei cappuccini.
Cominciamo con la scelta della lattiera che deve essere di forma conica e munita l’apposito beccuccio. Si possono scegliere lattiere di diverse dimensioni a seconda del lavoro che si svolge, io mi trovo bene con una da 750 ml. La tengo sempre nel frigo, anche se vuota, infatti il repentino cambio di temperatura garantisce al latte, in fase di riscaldamento, una maggiore cremosità. Per il latte vale la stessa regola, pertanto lo conservo intorno a zero gradi. Per i miei cappuccini preferisco utilizzare del latte parzialmente scremato di alta qualità, contrariamente a quello che verrebbe naturale pensare da dei risultati superiori a quelli intero, inoltre diamo una mano alla digeribilità. Il latte è composto da proteine e grassi, la cremosità è data dalle proteine, quindi una ridotta concentrazioni di grassi aiuta la formazione della classica e gradevolissima schiuma.
Vediamo adesso come far montare la crema, se vogliamo questa è la fase cruciale per la riuscita di un cappuccino perfetto. Versiamo il latte parzialmente scremato fino a riempire metà della lattiera, immergiamo nel latte il beccuccio erogatore del vapore a pressione per circa 5 centimetri con l’accortezza di accostarlo al lato destro della lattiera al fine di creare una sorta di vortice.
Quando il suono del latte che si scalda passerà dal classico suono graffiante, ad uno più ovattato, sapremo che la nostra crema di latte è pronta per incontrare il caffè. Dopo aver verificato la temperatura del latte accarezzando con gratitudine la lattiera, versiamo la crema in modo costante nella tazza dove già abbiamo preparato un buon caffé. Possiamo fare cappuccini più o meno scuri controllando la quantità di caffè che viene inserita nella tazza. Possiamo terminare il lavoro secondo il gusto del cliente aggiungendo un topping di cacao amaro in polvere, crema al cioccolato dolce o cannella.

 

 

Enrico